16 febbraio 2016

Frankey & Sandrino - Hubble

Dopo l'enorme successo ottenuto con Acamar la scorsa estate, il duo techno oriented Frankey & Sandrino torna con una nuova traccia che riprende i sapori dell'ultima release, ampliandone il gusto e confermando la vena catchy che i due riescono a infondere nelle loro canzoni, rendendole adatte ad un pubblico sempre più ampio. Per certi versi il duo risulta estremamente ruffiano, strizzando l'occhio da una parte al pubblico popolare e dall'altra ad un suono che colpisce per la pulizia e l'ordine con cui viene presentato, con gli elementi della traccia che si uniscono uno dopo l'altro a formare una totalità ballabile ed eterogenea. La canzone si chiama Hubble e verrà presentata insieme ad altre nel nuovo various di Mule Musiq I'm Starting to Feel Okay in uscita il prossimo mese sulla label giapponese.

05 febbraio 2016

Limo - Fluid Identity [Substrato001]

Substrato è una nuova etichetta italiana, fondata da Alessandro Stefanio aka Buck.

Da ciò che abbiamo potuto ascoltare finora, sembra che Substrato voglia farsi vessillo di sonorità techno miste ad atmosfere ambient/space e si proponga di trasportare l'ascoltatore verso meravigliosi percorsi introspettivi. Una label imperniata su una techno moderna, oscura, profonda, di sicuro impatto.

Per inaugurare l'etichetta con la prima produzione, il 17 febbraio, uscirà Fluid Identity EP, by Limo (aka Giovanni Limongelli), un lavoro composto da 4 tracce: 3 original mix di Limo stesso e uno splendido remix di Edit Select. Vinyl only, via Juno.

A dispetto del titolo dell'EP, che rimanda a qualcosa di "fluido" o "scorrevole", sia la copertina del vinile, sia le sonorità del remix che qua vi proponiamo (in esclusiva tramite Inverted Audio), ci trasportano verso paesaggi sconfinati, montani, rocciosi e puntano a lasciare impressi nella nostra mente immaginari dal sapore epico.

Facciamo parlare la musica. Questa è Fluid Identity (Edit Select Remix):







Royer - Way Silent EP (Closer 005)

Diciamocelo, William James Thurman aka Royer è sulla bocca e nelle orecchie di molti addetti ai lavori e appassionati di musica house ultimamente. Se vogliamo, la sua è stata un'ascesa abbastanza rapida. Da Tough Questions in poi, uscito su Tasteful Nudes nel 2014, è stato un susseguirsi di Ep che hanno fatto le gioie di tutti gli amanti della deep più raffinata e colta. Non è un caso se a dicembre William abbia fatto il suo debutto su una etichetta di prestigio come la Lobster Theremin con il suo Collectively, lavoro di pregevole fattura e che lo ha catapultato direttamente verso la nuova uscita di qui trattiamo oggi.

Lo scorso 27 gennaio ha visto la luce Way Silent, che contiene tre tracce che rappresentano la quinta produzione targata Closer, label di monsieur Moomin.

La capacità di utilizzare un tracciato già debitamente solcato nel corso degli anni riadattandolo al proprio stile rende anche questa opera tremendamente interessante, adatta ad un ascolto attento e non passivo. Ogni canzone rivela un approccio metodico, studiato e lungimirante alla dancefloor. Se qualcuno non si fosse appropriato del termine prima, la potremmo definire IDM, intelligence dance music. Ci accontentiamo di continuare l'ascolto senza alcun tipo di etichetta.

Rispetto al ep su Lobster Theremin, la produzione è un avvicinamento al sound del boss di Closer. Elementi di drum machine sapientemente orchestrati che si vanno a mescolare a delicati loop di piano in tipico stile Moomin. Si passa dai suoni sognanti e acquosi di 30min a Way Silent, pezzo già inserito nei classici del genere per il suo incidere pressante ma elegante allo stesso tempo fino a Eloge de l'Oisivetè dove la differenza la fanno gli hat aperti e chiusi che si susseguono simultaneamente, accompagnati dai giochi di un synth le cui modulazioni regalano quel sapore di jam che contraddistingue un po' tutti i lavori di Royer e che li eleva al di sopra delle centinaia di produzioni deep house del momento. In attesa di nuovi lungimiranti dischi.

Qua sotto potete godervi lo streaming del disco che può essere acquistato al seguente indirizzo: http://www.deejay.de/CLOSER005_-_Royer_-_Way_Silent_-_12inch__213402


04 febbraio 2016

Playlist - January360


Dodici tracce che ci sono girate particolarmente per la testa durante lo scorso mese. Non c'è un unico filone narrativo e stilistico, sono frutto delle nostre menti che si uniscono

Tracklist:

Q3A - Untitled B2 (Delsin Records)
Nthng - In the Afterglow (Pacific Command)
Evigt Mörker - Drömsyn (Reclaim Your City Label)
Steven Tang - Ominous (Emphasis)
Polar Inertia - Inland Returns (Red Bull Music Academy)
Royer - Way Silent (Closer)
Alfredo Mazzilli - Whispers from the Valley (Planet Rhythm)
Rival Consoles - Ghosting (Erased Tapes)
2 8 1 4 - Sorrow (Dream Catalogue)
Viktor Marek & Ashraf Sharif Kahn - Bollowod Money (Smallpeople Remix) (Staatsakt)
??? - ???
??? - ???

Le ultime due scopritevelo navigando il web. Vi diamo solo un indizio. Usciranno su un'etichetta di Weimar :)


02 gennaio 2016

Top 20 of 2015

Un battito del cuore equivale al dolce sorriso che un buon disco ti lascia come impressione. Questi sono i nostri 20 sorrisi del 2015 (clicca sull'artista per ascoltare l'album).

•20

E' la musica a essere protagonista. a scegliere il film e non viceversa.
Enigmatico ed eclettico.

•19



Anna Caragnano & Donato Dozzy - Sintetizzatrice

La voce di Anna Caragnano centrifugata dall'elettronica di Donato Dozzy. Sapori futuristici.

•18



Broke One - Reminiscence 

Un mix di conoscenza musicale e di filoni di orientamento che si trovano alla perfezione giostrati dalle mani da burattinaio del produttore italiano. Sapiente e collegato.

•17



Indian Wells - Pause

Un titolo nel segno della continuità di una maturazione sonora sotto gli occhi di tutti. Uno delle migliori produzioni italiane della stagione.

16




 Vril - Portal

Impetuoso, potente, mentale. Un colpo dritto al cuore e alla mente.

15



Recondite - Placid

La conferma di uno degli artisti e produttori più influenti e fertili dell'elettronica odierna.

•14



Hunee - Hunch Music

Un dj che si riscopre produttore molto capace, portando il calore della pista da ballo direttamente nel suo lavoro in studio.

13



Headless Horseman - Headless Horseman 007

Spettrale e ignoto come le profondità della terra o come i viaggi interstellari. 

• 12



Tame Impala - Currents

Se ogni cosa che fai, la fai bene nessuno potrà negare la tua ascesa. Kevin Parker sforna un disco che ammicca ai gusti popolari e riesce comunque a stupire nuovamente. 

• 11



Levon Vincent - Levon Vincent

L'esplorazione sonora dell'artista Newyorchese tocca lidi sempre più vari. Un disco che riflette più di altri l'esperienza cittadina multiculturale e ciò che rappresenta la musica nei nostri anni. 


10


Zum Goldenen Schwarm - Aufgang

Uno dei vessilli di Forum, sotto etichetta di Giegling, label del 2014 per Resident Advisor.

•9



Linkwood -Expressions

Il dancefloor attraverso gli occhi di un artista che traduce il suono del vivere in aria nella sua musica.

•8



Zenker Brothers - Immersion

Conferma della bontà di Ilian Tape. Ogni traccia rivela uno scintillio di energia che unita al talento dei fratelli Zenker fa di Immersion uno dei titoli techno dell'anno.


•7



Benjamin Damage - Obsidian

Dopo anni di esperienza, Benjamin si realizza in uno degli ultimi dischi di 50 Weapons, portando con sé l'esperienza del sound inglese che si unisce elegantemente alla caparbietà e alla ricerca melodica della etichetta dei Modeselektor. Riflessivo e entrante allo stesso tempo.

•6



Kendrick Lamar - To Pimp a Butterfly

Lamar è uno degli ultimi rapper in grado di arrivare alla gente rigenerando i caratteri e le tematiche inflazionati di questa musica. Una vita raccontata.

•5



Joey Anderson - Invisible Switch

Arrivato negli ultimi mesi dell'anno, Invisible Switch stupisce per i toni diretti e che colpiscono l'ascoltatore fin dalle prime riproduzioni, un senso d'immediatezza che risulta importante e non si attenua col tempo,

•4



Howling - Sacred Ground

Cosa viene fuori quando combini la mente degli Âme e di Innervisions con un'anima sperimentale come Ry dei The Acid? Un album che tocca l'interno del nostro corpo, divagando verso gli immaginari collettivi del sacro. 

3



Romare  - Projections

Un lavoro che è insieme un omaggio e uno sguardo al futuro. A partire dall'iniziale campionamento di Nina Simone per arrivare ai rifacimenti elettronici di basi blues. Una piccola gemma.

•2




St Germain - St Germain 

Un disco atteso da 12 lunghi anni che lascia col sorriso sulle labbra. L'artista parigino si lascia trascinare in un viaggio sonoro tra voci africane, sonorità deep coadiuvate dal tipico timbro d'improvvisazione jazzistica. La classe non è acqua.

•1 



Floating Points - Elaenia

Sam Shepherd ci lascia un gioiello travolgente, pulsante e dotato di vita propria. Il cigno ha spiccato il volo.

07 dicembre 2015

Prins Thomas - B

Thomas Moen Hermansen conosciuto al pubblico con il moniker di Prins Thomas torna su Smalltown Supersound con un nuovo lp a distanza di qualche mese dal suo ultimo lavoro Rainbow Disco uscito per l'etichetta giapponese Endless Fight.
Fautore e promotore di un genere che potremmo definire come "space-disco" con la sua nuova creazione sembra volersi e volerci spiazzare. Principe del Norte vira, ce lo spiega lo stesso Thomas, su sonorità ambient e mentalmente danzanti.
La nuova release è anticipata dalla splendida cavalcata di B, ovvero quasi dodici minuti di synth mutanti che fluttuano su un tappeto di chitarre riverberate in un viaggio dal sapore intenso e fortemente introspettivo.
Non vi resta che godervelo qua sotto e preordinare l'intero album a questo link.


02 dicembre 2015

La Ritournelle360 presents: La Petite Compagnie e Salva V/A act. I (LPC003)

















"La Petite Compagnie", da Tolouse, è un'associazione francese di musica elettronica, fondata nel 2012 con lo scopo di organizzare eventi tramite i quali promuovere e far crescere il proprio collettivo di artisti emergenti.
Le loro feste sono incentrate su uno stretto connubio labirintico di arte visuale (responsabili alcuni artisti audiovisivi, Mas e UNN) e sonora: il pubblico può così immergersi completamente in atmosfere trascendentali e ascetiche, per questo uniche e caratteristiche.

A poco a poco il progetto si è allargato ed è stata creata l'omonima label, con sonorità che vanno dalla ambient, alla dub, alla techno sperimentale: la sensazione è che ci sia una netta correlazione tra il mood degli eventi e quello della musica prodotta, un processo in cui la produzione è solo la sublimazione di un continuum fluido e ipnotico.

Nel maggio 2014 il primo EP di Keadz, LPC001, dedicato ad Antoine Debens, uno tra i fondatori dell'associazione, deceduto pochi mesi prima. In seguito, una seconda release, LPC002.
Arriviamo dunque a ieri, giorno in cui è uscito "Salva" Act. I, prima parte di un etereo V/A, comprensivo di tutti gli artisti de La Petite Compagnie.

Il tema centrale che fa da sfondo al lavoro è il silenzio: ogni componente ne ha dato una sua visione, un suo personale concept, un'idea tramutata in note e suoni.
In "Salva" act. I, come in un misterioso idillio, ogni artista ha potuto rappresentare uno stralcio della propria anima e della concettualità musicale che essa incarna, immergendo l'io nel profondo della traccia così come un gioielliere incastona una gemma dentro alla montatura dell'anello.
Ciascun contributo è intenso come un'esperienza ormai passata, un ricordo lontano, un frammento pieno di ombre.

Il viaggio parte con la ambient cupa e tenebrosa di Kujo & Hydrangea e la loro "Le Silence de deux étrangers", continua incessante con il mistero e le urla strazianti  in "Vow of silence" di Modvs, si interrompe con la pioggia elettronico/industrale di Keadz e la sua "Ceremonial Dance of the White Pygmy". Poi Antonio Ruscito, nocchiere di una techno nostrana, inquieta e apocalittica: ci trasporta con le sue frasi reverberate e il perpetuo synth di sottofondo in "Mute Space". Con Gahb - Deep Structures il cielo di LPC003 è di nuovo scuro e pieno di nubi sintetiche, squarciate di lì a poco dai battiti sincopati di Elle - Soddisfazione Decrescente. Il duo Monochrome, con "Siren" e i suoi suoni industrali e meccanici, ci fa giungere davanti alle porte dell'Ade: qua, il compito di aprirle definitivamente è capitato ad un altro italiano, Emanuele Pertoldi aka Shaded Explorer, con "Avgrund", chiusura del disco, in un vortice di pads celestiali e atmosfere Lynchane.

Aspettiamo il 1 gennaio curiosi di ascoltare la seconda parte e vedere espresso nella sua interezza questo immenso percorso sonoro sul silenzio.

Qua potete immergervi nel viaggio della prima parte di Salva LPC003 e acquistare il vinile su Bandcamp:

LPC003 : Salva (part I) by Various Artists