Delicatezza,genio,follia,poesia,avanguardismo
dei giorni nostri,melodie celestiali.
C'è tutto questo nel nuovo album del
sestetto americano Dirty Projectors,che continua a stupire per
l'incredibile vena artistica dimostrata ad ogni uscita di un nuovo
lavoro.
Swing Lo Magellan arriva tre anni dopo l'acclamatissimo Bitte
Orca che li aveva proiettati nel paradiso delle indie band più
innovative dei tempi moderni. Un successo di critica devastante che
li ha fatti conoscere anche al grande pubblico attento ai suoni
raffinati. Il nuovo album è stato scritto, registrato e prodotto dal
frontman del gruppo Dave Longstreth.
Questo è il sesto album in studio di
un gruppo che non finisce mai di stupire. Dodici tracce che ti
lasciano il sorriso sulle labbra per l'incredibile varietà di suoni
e melodie presenti all'interno di ogni canzone. Si passa da pezzi più
sperimentali ad altri di una semplicità disarmante ,che proiettano
la mente dell'ascoltatore in alto nel cielo. Un cielo azzurro,il più
azzurro che abbiate mai visto e dove potete fare tutto quello che
volete. Volare,cenare su di una nuvola con donne e uomini dell'antica
Grecia pronti ad accogliere ogni vostra richiesta.
I pezzi di questo album vengono
smontati e rimontati a proprio piacimento da una band che sembra nel
pieno della maturità artistica e compositiva, conscia ormai di ogni
singola nota da mettere nel suo posto prediletto all'interno di ogni
singola canzone.
Ogni strumento si incastra con gli
altri nella maniera esatta e le melodie che vengono fuori sono
assolutamente perfette.
Per certi versi ricordano i Beatles
,per altri i più vicini(intendo in termini di tempo) Vampire
Weekend.
Fondamentale è la sezione delle
percussioni che esplora diversi generi:si passa dal rock americano anni 90 all'Africa
senza che nessuno se ne accorga. Alla classica batteria vengono
sovrapposti altri suoni di percussioni che rendono i pezzi
“anarchici” nel senso più positivo del termine. Le canzoni più
significative sotto questo punto di vista sono le meravigliose “About
to Die” e “The Socialites” (la più Vampire Weekendiana di
tutte forse).
Un album dove non ci sono cali di
creatività e che presenta picchi elevatissimi in canzoni dove il
ritmo rallenta per lasciare spazio a melodie celestiali. Su tutte
“Swing Lo Magellan”,la straordinaria “Dance for You”(unica
nella sua incredibile semplicità ed efficacia) e “Just from
Chevron”.
Un lavoro che non ti lascia mai sazio
e, con una voglia irresistibile di essere su quella nuvola , cenando
con quegli ometti dell'antica Grecia pronti a farti ascoltare per
l'ennesima volta questo meraviglioso disco.
Chapeau
Canzoni consigliate: About to Die,The Socialites,Just from Chevron, Dance For You
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