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02 dicembre 2015
La Ritournelle360 presents: La Petite Compagnie e Salva V/A act. I (LPC003)
"La Petite Compagnie", da Tolouse, è un'associazione francese di musica elettronica, fondata nel 2012 con lo scopo di organizzare eventi tramite i quali promuovere e far crescere il proprio collettivo di artisti emergenti.
Le loro feste sono incentrate su uno stretto connubio labirintico di arte visuale (responsabili alcuni artisti audiovisivi, Mas e UNN) e sonora: il pubblico può così immergersi completamente in atmosfere trascendentali e ascetiche, per questo uniche e caratteristiche.
A poco a poco il progetto si è allargato ed è stata creata l'omonima label, con sonorità che vanno dalla ambient, alla dub, alla techno sperimentale: la sensazione è che ci sia una netta correlazione tra il mood degli eventi e quello della musica prodotta, un processo in cui la produzione è solo la sublimazione di un continuum fluido e ipnotico.
Nel maggio 2014 il primo EP di Keadz, LPC001, dedicato ad Antoine Debens, uno tra i fondatori dell'associazione, deceduto pochi mesi prima. In seguito, una seconda release, LPC002.
Arriviamo dunque a ieri, giorno in cui è uscito "Salva" Act. I, prima parte di un etereo V/A, comprensivo di tutti gli artisti de La Petite Compagnie.
Il tema centrale che fa da sfondo al lavoro è il silenzio: ogni componente ne ha dato una sua visione, un suo personale concept, un'idea tramutata in note e suoni.
In "Salva" act. I, come in un misterioso idillio, ogni artista ha potuto rappresentare uno stralcio della propria anima e della concettualità musicale che essa incarna, immergendo l'io nel profondo della traccia così come un gioielliere incastona una gemma dentro alla montatura dell'anello.
Ciascun contributo è intenso come un'esperienza ormai passata, un ricordo lontano, un frammento pieno di ombre.
Il viaggio parte con la ambient cupa e tenebrosa di Kujo & Hydrangea e la loro "Le Silence de deux étrangers", continua incessante con il mistero e le urla strazianti in "Vow of silence" di Modvs, si interrompe con la pioggia elettronico/industrale di Keadz e la sua "Ceremonial Dance of the White Pygmy". Poi Antonio Ruscito, nocchiere di una techno nostrana, inquieta e apocalittica: ci trasporta con le sue frasi reverberate e il perpetuo synth di sottofondo in "Mute Space". Con Gahb - Deep Structures il cielo di LPC003 è di nuovo scuro e pieno di nubi sintetiche, squarciate di lì a poco dai battiti sincopati di Elle - Soddisfazione Decrescente. Il duo Monochrome, con "Siren" e i suoi suoni industrali e meccanici, ci fa giungere davanti alle porte dell'Ade: qua, il compito di aprirle definitivamente è capitato ad un altro italiano, Emanuele Pertoldi aka Shaded Explorer, con "Avgrund", chiusura del disco, in un vortice di pads celestiali e atmosfere Lynchane.
Aspettiamo il 1 gennaio curiosi di ascoltare la seconda parte e vedere espresso nella sua interezza questo immenso percorso sonoro sul silenzio.
Qua potete immergervi nel viaggio della prima parte di Salva LPC003 e acquistare il vinile su Bandcamp:
LPC003 : Salva (part I) by Various Artists
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