25 maggio 2015

Heathered Pearls - Interior Architecture Software

Modellare una scultura e modulare le frequenze di una canzone sono due atti più vicini di quanto in realtà si possa credere. Si tratta di far oscillare e ondulare le linee del materiale che scegliamo. Importa poco se esse siano formate da legno, marmo o note musicali. Quello che più conta è l'immaginazione, l'impegno che l'artista si prefigge nella sua mente, non la mano o la modalità con cui si porta l'opera a compimento. Quest'ultima è solo una mera linea fisica di marcamento di territorio, mentre la prima è condizione essenziale per il proseguo della prestazione.

Per Jakub Alexander, alla sua seconda prova sulla lunga distanza sotto lo pseudonimo di Heathered Pearls, scultura e musica sono strettamente correlate e sono due delle rappresentazioni della propria arte. L'opera che compare sulla copertina del suo album di prossima uscita Body Complex è dello stesso artista polacco ed è stata composta per apparire come due cose differenti a seconda che la si guardi da vicino o lontano. In Interior Architecture Software, primo estratto dell'album in uscita per Ghostly International, la visione multipla e complessa della realtà di Jakub emerge nell'architettura che avvolge il suono delicato e ricercato della traccia.
Un lavoro che parte scavando negli angoli reconditi della scena techno statunitense (dove Alexander vive dopo esservici trasferito dalla Polonia), per poi entrare nella rave music sfiorando la deep house e concludere il suo viaggio al centro della propria struttura, inglobando il suono di una forte chiave distintiva, volutamente cosciente delle proprie produzioni e possibilità. Quando un'artista arriva a un livello di consapevolezza di questo tipo, la strada verso il riconoscimento e il successo è, senza ombra di dubbio, in discesa.

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